lunedì 23 aprile 2018

Tecniche Energetiche : funzionano sempre?




 
Ognuno di noi sta percorrendo il proprio Sentiero che è Unico e Speciale: fatto di personali esperienze, dinamiche, prove, retaggi familiari, ostacoli, scelte…
Questi sentieri possono incontrarsi, magari percorrendo un tratto insieme, ma il Sentiero rimane sempre personale: ognuno il proprio. 
Possiamo osservare il Sentiero dell’altro, scambiare preziose informazioni , confrontarci sulle esperienze, condividere gli strumenti che abbiamo acquisito senza scordarci che per avanzare dobbiamo percorrere passo dopo passo il nostro. 
Nessuno potrà far funzionare una tecnica per te o al posto tuo: solo tu puoi farlo se questa è la tua vera Intenzione.  

(Laura)


lunedì 9 aprile 2018

Esplora il tuo spazio personale





Riconoscere il proprio spazio. 

Riconoscere il proprio spazio personale è un grande dono che possiamo fare a noi stessi ed all’intera comunità. 
Riconoscere i propri confini, saperli osservare, imparare a starci,  rispettarli e modificarli quando la situazione lo richiede  è fondamentale nella vita di un uomo quanto bere, nutrirsi  e amare. 
Lo spazio personale non puoi toccarlo o vederlo ma esistono segni che ci aiutano a percepirlo e riconoscerlo.


La prossemica 

Il termine Spazio Personale è parte integrante della Prossemica , termine coniato dall’antropologo Edward T. Hall: la  disciplina semiologica  che studia i gesti,  il comportamento, lo spazio e le distanze all'interno di una comunicazione ,  sia verbale sia non verbale e come noi li percepiamo.
Lo spazio prossemico  è soggettivo, dipende quindi  dalla propria cultura, educazione ed esperienze personali.
Lo spazio tra noi e gli altri non è mai una zona neutra ed il  messaggio  trasmesso, a seconda di come ci disponiamo nello spazio, viene rilevato sia dagli altri che da noi stessi , spesso a livello inconscio. 

Per comprendere meglio lo spazio personale, l’antropologo americano suggerisce di immaginare l’uomo inserito in una serie di “campi” che si espandono e contraggono fornendo , ricevendo e quindi scambiando  informazioni di vario genere.




Se sei un visivo come me , potrà essere utile questa  immagine in cui  i cerchi  che si formano  sono le zone definite da Hall : intima, personale, sociale e pubblica.

Chi lavora nella comunicazione o chi opera nel settore del benessere personale, sa quanto è   prezioso e fondamentale  riconoscere, quindi rispettare,  la bolla prossemica dell’altro.
A mio parere sarebbe uno degli insegnamenti  che andrebbero imparati insieme alle tabelline, risolverebbe un sacco di problemi relazionali semplificando la comunicazione in tutti i suoi aspetti:  
  • verbale: cioè ciò  che si dice o si scrive , quindi la scelta delle parole; 
  • non verbale: tutto quello che si trasmette attraverso la  postura, i movimenti, la posizione occupata nello spazio e gli aspetti estetici , il modo di vestire mentre  nella scrittura, per esempio se il brano è scritto a mano o al computer, la calligrafia o il font utilizzati;
  • para verbale : il modo  in cui qualcosa viene comunicato : tono,  velocità,  timbro,  volume, ecc. della voce; punteggiatura nello scritto.
Come le tartarughe indossano il loro guscio casetta 24 ore al giorno, così noi siamo al centro del nostro spazio ovunque andiamo e in ogni istante - anche quando dormiamo!!  - e ci portiamo DENTRO  un sacco di cose: emozioni, convinzioni ,  stati d’animo, esperienze , progetti, ricordi, desideri, sogni , speranze … insomma c’è  davvero uno Spazio all’interno dello spazio


Lo spazio sacro

Lo spazio personale  è uno spazio unico e sacro che va rispettato. 
Uno spazio che non solo porta tutte le informazioni che ci riguardano ma  incessantemente  scambia informazioni con quello di altre persone.

Quando si dice rispettare lo spazio  non ci si riferisce solo alla distanza fisica fra due o più persone, anche lasciare che la persona esprima le proprie opinioni  senza bisogno di  imporre le nostre convinzioni è incluso nel suo significato. 
Mi viene in mente il rapporto fra genitori e figli e a  quante volte noi genitori tendiamo ad imporre le nostre certezze,  credenze, paure camuffandole  con “lo dico per il tuo bene”, sottovalutando così il bisogno primario del bambino o adolescente  che è proprio esprimere e comunicare la  personale opinione come naturale processo di crescita. 
Abbiamo mai pensato che in questo modo egli stia delineando il suo spazio personale? 


Esercitiamoci

Adesso ti chiedo di immaginare qualcosa di fantascientifico . 
Prova a vedere, utilizzando  un paio di occhiali a raggi X (invisibili ovviamente), la marea di informazioni che vengono scambiate quando due persone si incontrano o si scrivono. 

Ora pensa  se uno dei due non rispettasse  lo spazio personale dell’altro, magari avvicinandosi troppo o toccandogli la spalla senza motivo,  oppure  scrivendogli una parola sgradevole cosa potrebbe accadere? A chi non è mai capitato di leggere un commento fuori luogo sulla propria bacheca social per fare un esempio .

Cosa potrebbe scatenarsi? 
Fulmini e saette ?
La fastidiosa  percezione di invasione? 
Chiusura o semplicemente il caos? 

Proviamo ad osservare da un altro punto di vista: ho delle domande per te e magari non ti piaceranno come non sono piaciute a me quando me le sono poste la prima volta. 
Puoi proseguire  oppure fermarti qui , scegli liberamente : non è certo mia intenzione invadere il tuo spazio.

Se fossi io a non riconoscere cosa  che c’è dentro il MIO  spazio personale? 
Se fossi io stessa/o a non rispettare il mio spazio personale? 
Se fossi io a non saper delinearne  i confini?

Come posso affermare di riconoscere, rispettare lo spazio altrui, se non conosco neanche il mio? 
Quale informazione sto trasmettendo all’altro?
Riesco a riconoscere se  l’informazione appartiene al mio spazio oppure a quello di altri? 


Prenditi tutto il tempo necessario per osservare cosa accade leggendo queste domande. 
Non è necessario una risposta , anche perché probabilmente la prima sarebbe mentale  così come è stata la mia. 
Rileggile se vuoi e resta in ascolto nelle prossime ore. Accetta tutto ciò che emerge: può essere un’esperienza trasformativa scoprire, accogliere ciò che ti appartiene e permetterti di stare nel tuo spazio. 

Con l’intenzione e la pratica non sarà difficile esplorare e osservare il proprio spazio personale e credimi ti accorgerai ben presto di quanto sia semplice. 



Per quanto riguarda la mia esperienza, trovo molto utile praticare un esercizio di presenza mentale per osservare la mia sfera o spazio personale.
Quando emerge qualcosa di che considero pesante,  elaboro con le tecniche energetiche o con l’aiuto di colleghi. Questo mi permette  di riconoscere , accettare ,  rispettare il mio spazio  e alleggerirlo da informazioni che al momento non sono utili al mio sviluppo armonico e ridefinire i confini.  
Ognuno può trovare i propri strumenti (ce ne sono diversi e per ogni gusto) l’importante è cominciare da se stessi e poi procedere verso l’esterno. 

Se io mi occupo degli altri senza aver fatto un lavoro su di me , non farò altro che trasmettere il contagio delle mie ossessioni 
Merton  
… che ovviamente possono manifestarsi in carne ed ossa nel proprio spazio personale !!!


Recitando il ruolo  di genitori, educatori, amici, operatori olisitici o di luce e sospinti da una irrefrenabile voglia di aiutare e sostenere l’altro (tutti un po' con la sindrome del Salvatore, dimenticandoci che la triade è formata anche da Carnefice e Vittima),  ci  dimentichiamo spesso di rispettare lo spazio altrui e soprattutto domandarci prima di ogni altra cosa : 
come sto "entrando" nello spazio dell'altro? 
che tipo di informazione sto portando nello  spazio altrui?



Buona esplorazione ! 


Laura & Virna





lunedì 26 marzo 2018

SCOPRI IL MEDITATORE CHE C'è IN TE



ll meditatore: colui che medita.

Fra i diversi stati di coscienza, quello del meditatore chissà perché viene spesso ricondotto ad immagini  di schernimento eppure è da secoli che  la  meditazione viene applicata ed utilizzata, basti pensare alle religioni , per esempio nel Cristianesimo prende  il nome di preghiera interiore.
Esistono diverse tecniche di meditazione (dal latino  meditatio, riflessione) ed è una pratica pratica volta all’auto-osservazione e quindi all’auto-realizzazione. Tutti possono trarre eguale beneficio dagli esercizi di  meditazione che possono essere praticati da chiunque in qualsiasi luogo ed in ogni momento.
E’ interessante osservare quanto più semplice sia identificarci per esempio nel nostro bambino interiore , spesso  in preda al panico e bisognoso di attenzioni,  piuttosto che riconoscere ciò che è lì da sempre e ci permetterebbe  di auto osservarci  attraverso la meditazione  da osservatori del mondo esterno diventiamo osservatori di noi stessi .
Un po’ lo stesso trattamento che dedichiamo al respiro insomma: non ne riconosciamo l’importanza fino a che non accade quel qualcosa che ci aiuta a riscoprire l’essenzialità dell’atto che ci tiene in vita (e non è certo un caso che la respirazione sia una parte fondamentale nell’esercizio di meditazione).
Sono molti gli studi scientifici pubblicati in cui viene spiegato  come e perché la meditazione , oltre a migliorare le condizioni di vita attenuando stress , fatica, rabbia eccetera ,  rinforza il nostro sistema immunitario e modifica le connessioni nervose del nostro cervello, dati confermati mediante risonanza magnetica funzionale .
Uno dei benefici della meditazione è il seguente  : meditare  significa diventare CONSAPEVOLI di questa realtà e tenerne conto , la disponibilità ad accettare la realtà e a collaborare con essa , anziché combatterla.
Se senti la necessità di informarti, grazie ad internet troverai molte informazioni attendibili che confermano quello che ho descritto; se invece, anche tu come me, preferisci “toccare con mano”, allora SPERIMENTA TU STESSO: nel prossimo paragrafo troverai 2 esercizi di meditazione.

Meditazioni: esercizi pratici.

Nei seguenti video presento  due meditazioni  utili per imparare a COLTIVARE IL PROPRIO SPAZIO: una delle esperienze più gioiose che possiamo regalarci è infatti  scoprire questo spazio che appartiene ad ognuno di noi , da sempre.
I link allegati apriranno la pagina You Tube di Armoniaemozionale,  non è un errore. Stiamo creando nuovi video che verranno pubblicati sul canale di Harmonia11, per il momento utilizziamo le risorse che abbiamo creato tempo fa ,  in sintonia con il progetto Harmonia11
  • Coltivare il testimone.

In  questo esercizio attraverso la respirazione impariamo ad abbandonare il BISOGNO di  CONTROLLO e a posizionarci come  semplici e osservatori, TESTIMONI di noi stessi senza giudizio. Questa meditazione ci insegna  anche a  lasciar fluire la mente con i suoi pensieri  e accogliere ciò che emerge senza interferire.
  • Ritornare alla pancia.

In questo video presento  una breve meditazione per TROVARE IL NOSTRO SPAZIO in cui è possibile  contenere tutte le sensazioni e osservarle.  Riscoprire questo spazio significa concederci  la possibilità di utilizzarlo per il nostro benessere, ritrovare equilibrio, fermezza, calma,  e così procedere in armonia nella nostra vita.
Link :
Se vuoi approfondire l'argomento della meditazione, ti suggerisco questo articolo di Corrado Pensa http://zeninthecity.org/letture/autori-vari/corrado-pensa-istruzioni-per-disporsi-consapevolezza/

"Allora: inspirare sapendo di inspirare, espirare sapendo di espirare. Nulla di più, nulla di meno. Più questo ritmo corpo­mente è semplice e innocente, più aiutiamo la consapevolezza a emergere. Quanto più, al contrario, ci agitiamo, tanto più ci allontaniamo dalla consapevolezza..."

Buona respirazione ,
Laura & Virna
SGSA

*Noi non siamo psicologi ne psicoterapeuti, quindi se ritenete di avere necessità di una figura professionale, rivolgetevi ad essa. I percorsi che proponiamo sono percorsi di crescita, aperti a tutti coloro desiderino migliorare la propria vita.

lunedì 19 marzo 2018

Meditazione per connettersi all'Essenza

La parte più importante del viaggio di un'Anima su questa Terra è proprio nel "fare Anima", nel riconoscersi al di là del corpo e della mente come un'Essenza immortale e nel ritrovare il contatto con questa Essenza,  con la propria parte saggia, con lo Spirito, per lasciarsi guidare in ogni passo sul Sentiero della consapevolezza e dell'evoluzione.
Noi di Harmonia 11 abbiamo il progetto ambizioso di contribuire al tuo viaggio di riscoperta di te con tutti i mezzi a nostra disposizione, frutto di anni di esperienze e cammino personali nella stessa direzione.
Per questo oggi inauguriamo il nostro canale you tube con la prima di una serie di Meditazioni per connettersi al proprio vero Se'.
Ti suggeriamo di trovare una posizione comoda, di rilassarti e di goderti il viaggio.
Puoi ascoltare la Meditazione per connettersi all'Essenza a questo link:

https://youtu.be/-plWI0Yal8E

Buon ascolto!
Virna e Laura



Grazie a mio fratello Marco per l'immenso amore, la cura, il sostegno, la presenza e la fiducia. Il bene che condividiamo non ha bisogno di parole.

lunedì 26 febbraio 2018

Voler cambiare senza cambiare

Anche tu leggi molti libri, ti informi attraverso video e seminari che spiegano COME riuscire ad elaborare traumi, dolori, modificare comportamenti ma senti che c’è qualcosa che manca?
Ti sembra di non riuscire mai a fare quel passo in avanti ?
Anche a te  sembra di essere immobile  intorno alle stesse dinamiche , problematiche e disagi? E ti domandi “Cosa posso fare? quale congiunzione astrale non mi permette di vivere nel flusso della vita in maniera armoniosa?“

L’impressione è che manchi sempre quel qualcosa fra ciò che acquisisci come informazione (teoria) e la sua applicazione nella pratica.
Ti svelo un segreto, ma prometti di non arrabbiarti: non si tratta di una semplice impressione, è proprio  così!









Cosa posso fare ?

La risposta, come spesso accade, è sotto il nostro naso e non la vediamo.

  • Cosa accadrebbe se ti dicessi di chiudere il libro e mettere in pratica quei preziosi principi teorici che hai letto?
  • Come sarebbe se ti dicessi che tu sai già  tutto ciò che ti è utile sapere in questo preciso istante?
  • Cosa accadrebbe se ti dicessi che tu già contieni ciò che ti serve per evolverti?
  • Come reagiresti se ti dicessi che adesso è arrivato il momento di mettere in pratica ?


Rispondi sinceramente (non a me ovviamente ).

Dopo aver pensato che sto vaneggiando, potresti infine domandarti : “Allora da dove posso cominciare?"


La Tua Esperienza

La tua personale esperienza di vita contiene tutte le informazioni necessarie per permetterti l’evoluzione che desideri. Non è necessario cercare altrove. 
E’ certamente interessante leggere ed ascoltare esperienze altrui ma sono appunto esempi.

Adesso tu  hai ancora voglia di ascoltare gli altri o senti l’esigenza di procedere nella tua vita?

Nutrirsi  continuamente di esperienza altrui è per la nostra Anima ingerire junk food – cibo spazzatura: può regalarci un po’ di carica, per l’elevato apporto energetico, ma dura poco e non apporta nutrimento , scarso valore nutrizionale. 

Per attuare il tuo cambiamento è utile la TUA  UNICA e SPECIALE ESPERIENZA e proprio da  questa devi cominciare, quindi mettila in gioco!




Gli Strumenti


E poi ?”  ti domanderai :

Esplora, Osserva e Fidati di te stessa/o.
Sperimenta e scegli quale strumento è meglio per te in questo momento, e soprattutto UTILIZZALO!!! 

Se non lo metti in pratica , resta uno strumento inutilizzato , e quindi inutile.
Se non lo metti in pratica, domandati cosa ti frena dal farlo. 

Ascolta cosa emerge, quali motivazioni ti racconti per non praticare, come per esempio la mancanza di tempo? La mancanza di risorse? 
E ' forse possibile  che tu non abbia fiducia non tanto nello strumento , ma in te stesso? .
Paura di scoprire cose poco belle sul tuo conto? Timore di soffrire? 

Una delle obiezioni più frequenti che nasce anche da un grave fraintendimento , è  la seguente : "Ma può  essere doloroso andare a risvegliare eventi dolorosi, quindi meglio lasciarli lì dove sono". 

Ovviamente se sei in armonia  significa che l'evento non influenza più il tuo comportamento, quindi possiamo definirlo risolto. Ma lasciarlo lì in un angolo,  è come avere una bomba pronta ad esplodere quando meno te lo aspetti ... e ripetutamente! 

Certamente può essere doloroso elaborare certi eventi o blocchi , ma quanto è doloroso lasciarli lì dove sono senza averne consapevolezza? Lasciandoci travolgere, talvolta implodendo o esplodendo. 

Personalmente,  sono arrivata  alla conclusione che è meglio attraversare qualunque disagio, dolore o sofferenza,  piuttosto che esserne in balia . 

Per me , al momento,  l’unico modo utile è  attraversare



“Ancor più doloroso è voler cambiare senza cambiare. 

Voler essere senza essere.

Il voler volere senza volere nulla.”






Utilizzando strumenti efficaci potrai ritrovare il tuo equilibrio, la tua forza  e agire nel flusso della vita. 

Molti strumenti li avrai già scoperti ma probabilmente metterli in pratica ti sembra un’impresa impossibile.  Potresti quindi cominciare da uno strumento gratuito  che ti appartiene fin dalla nascita : il RESPIRO.

Condivido un semplice esercizio pratico e veloce che puoi praticare al mattino , alla sera o quando ne senti il bisogno. 


Un balsamo per l'anima (tratto da Essere e Agire - Anne e Daniel Meurois - Givaudan).


  • In silenzio, siediti e con la mano sinistra tocca il suolo, mentre la mano destra appoggiata sul ginocchio, si volge con il palmo verso il cielo. 
  • Ora respira, ascolta il tuo respiro e vivi questo dolce stato di riposo, senza alcuna attesa, semplicemente stai. 
  • Adesso sei un punto di incontro terra - cielo dove le Forze dell'Universo si congiungono. 
  • Rispettando i tuoi tempi, porta la mano sinistra sovrapposta alla destra nel centro del petto: il luogo dove risiedono antiche memorie.
  • Respira e lascia che sia il respiro a guidarti. 
  • Quando ti senti pronta/o , riprendi contatto con  lo spazio intorno a te , apri gli occhi.

Mi raccomando,  non dimenticarti di RICORDARE questo prezioso momento vissuto: accorgiti cosa hai percepito nel corpo, nella mente e nello spirito.
Puoi ripeterlo ogni volta che vuoi.  




Uno degli obiettivi che Virna ed io abbiamo con il nostro progetto Harmonia11,   è  far si che  ognuno possa trovare dentro di Sé ciò che veramente lo fa stare bene, lo rende felice, senza dover dipendere dagli altri, dal lavoro, dalla fortuna, dal partner, dal caso. 
Una possibilità di crescere in armonia con la parte più vera di te, quella che non scende a compromessi, quella che sa che cosa è giusto in questo momento, quella che smette di evitare i problemi e che impara ad affrontare le situazioni con gioia,  fiducia e determinazione.


Buona pratica,
Laura Bersellini
SGSA





lunedì 12 febbraio 2018

Illuminare il proprio albero e poi? La responsabilità dei miei rami.



 

Con la frase Illuminare il proprio albero intendo il lavoro che abbiamo svolto su noi stessi  e ci ha portato a non identificarci più con certi aspetti del nostro  albero familiare :  elaborato traumi, trasformato credenze che da generazioni sentivamo pesare sulle spalle;  riconosciuto dinamiche che si presentavano costantemente.
Probabilmente siamo riusciti  a spezzare anche alcune  catene,  accolto chi era dimenticato, illegittimo o ripudiato. Scoperto ed accettato che esiste  l’Ordine nella famiglia,  riconoscendo i livelli gerarchici del sistema familiare, chi è arrivato prima all’interno del sistema è più grande di chi è arrivato dopo.

Abbiamo quindi illuminato l'albero riconoscendo le nostre radici.

Talvolta la sofferenza è stata insopportabile come anche la percezione di tradire alcuni componenti della famiglia. Sensi di colpa , inadeguatezza , per non parlare poi delle numerose  discussioni, incomprensioni, litigi con familiari riguardo  la  scelta di vedere, attraversare e lasciar andare ciò che non ci appartiene o non ci è più utile in questa esperienza di vita. 
E ancora rotture dolorose come anche momenti di grande scoraggiamento e confusione, in cui è stato naturale pensare “sto sbagliando tutto!” .

Qualcosa però dentro di noi, non fuori,  ci ha permesso di proseguire. 

Per me è stata la consapevolezza che indietro non potevo tornare perché in quel caso , e solo in quel caso, sapevo che non sarei sopravvissuta.
Quel qualcosa dentro di noi  che ci ha permesso di perseguire si chiama : trasformazione ed evoluzione della specie. 
Una sorta di linfa vitale che ci guida , solo se riusciamo ad affidarci.


E adesso? 

Io mi assumo la responsabilità dei miei rami.

Se hai vissuto o stai vivendo la scoperta del tuo albero genealogico e hai sperimentato che le sofferenze familiari si ripetono in generazione in generazione e senti di essere proprio tu quel discendente che acquistando consapevolezza sta trasformando “maledizioni in benedizioni”,  allora ti suggerisco di  porre maggiore attenzione  al momento presente.

Tutti dovrebbero conoscere il proprio albero genealogico.  La famiglia è il nostro forziere del tesoro, ma anche la nostra trappola mortale
(A. Jodorowski)


Gli strumenti che portano ad elaborare eventi, o presunti tali, accaduti in  passato  senza riportarti nel qui ed ora  possono tenerci  in balia di dinamiche – se non addirittura legati ancor più di quanto ci sentissimo prima – dalle quali spesso da soli è davvero difficile districarsi. Ebbene si , anche questa può essere una trappola o un  labirinto in cui si vede l'uscita, ma non la si trova mai. Si, sto dicendo che possono irretirci maggiormente anziché aiutarci a liberarci, e mi assumo la responsabilità perché ne ho esperienza personale e diretta.  

Molte sono le tecniche che possono accompagnarci a prendere contatto ed  osservare  condizionamenti  che a vari livelli influenzano la  nostra vita, ma quali possono sostenerci  nell'elaborazione e trasformazione nella quotidiana praticità?   

Indiscutibilmente la presa di coscienza , accorgersi di certe dinamiche è essenziale, ma non per tutti può bastare. Come dice un mio insegnante "non siamo tutti come Tolle che dopo mesi di sofferenza, una mattina  si è risvegliato illuminato". 
Per quanto mi riguarda, e non ho problemi a confessarlo, non ho vissuto alcuna illuminazione di quel tipo, semplicemente un altro tipo di esperienza che definisco  molto pratica e poco teorica.  

Anche io ho lavorato e lavorerò ancora sul mio albero genealogico con diversi metodi e strumenti e voglio porre attenzione su questi due aspetti:

  • il lavoro sul proprio albero genealogico non è una caccia alle streghe né tanto meno la stesura di una sceneggiatura (anche se talvolta può somigliare ad una telenovelas tipo Anche i ricchi piangono). C'è una fase di auto-compiacimento nella scoperta delle dinamiche familiare che può essere pericolosa se inconsciamente nutrita e non superata. 
  • si tratta di un processo di elaborazione e riconoscimento che segue passaggi ben precisi e necessita sempre di una fase fondamentale: riequilibrio energetico, emozionale e fisico.









QUINDI?


Dopo aver osservato, attraversato, sviscerato , costellato l’albero genealogico che ti ha generato, nutrito, educato , ADESSO  arriva il bello : è arrivato il tuo turno!


Osserva ciò che stai facendo crescere tu!

Sii cosciente che tu, persona ADULTA, stai vivendo e creando nuovi rami proprio ora:
 presta attenzione alle tue emozioni, pensieri, azioni e scelte.



Prova ad immaginare di essere una ghianda del tuo albero familiare che cadendo per terra cresce e dà vita ad un nuovo albero: una ghianda che porta con sé parte del patrimonio del proprio albero (genealogico) ma adesso sceglie di inserire nuove informazioni  nel sistema linfatico, poiché in effetti sono diverse le frequenze e le informazioni stesse. 

Oppure se preferisci puoi optare per l'immagine con cui , parlando di  speciazione, si definisce la ramificazione, quando cioè  il ramo più piccolo, la specie figlia,  diparte dal ramo  specie madre (non è un caso che si chiami proprio così! ) 

Conosco bene quella sensazione di avviarsi verso l'ignoto e non posso negare le numerose volte in cui ho pensato: non so dove sto andando e non so cosa diventerò, so solamente che sto...  essendo già  altro.

Come nascita e morte, questa è un'esperienza che ognuno vive da solo e nessuno può farlo al suo posto.  
Non lascia scelta: quando si riconosce e si intraprende la via, non è possibile tornare indietro.  


C'è una una metafora, ascoltata molti anni fa durante un seminario di  Igor Sibaldi,  che voglio condividere. 
Attraversare il fiume. 
Quando scegli di attraversare il fiume per raggiungere l'altra sponda , se ti fermi in mezzo alla corrente o se ti giri per guardare la sponda da cui sei partito (chi c'è al tuo fianco o chi è rimasto indietro) verrai probabilmente travolto dall'acqua. 
Quando avrai raggiunto la nuova sponda allora, se vorrai, potrai voltarti.  
Probabilmente non ne avrai nemmeno la forza, considerato la fatica o forse non ne avrai più bisogno , considerando  l'esperienza stessa del viaggio e le nuove prospettive. 



Adesso respira.  

Goditi il TUO albero e i nuovi  germogli che stai nutrendo e facendo crescere: apriti alla possibilità di essere 
Gioia nel nutrire , 
Armonia nel trasformare
Amore nel manifestare.

Questo non è  lo scopo finale del viaggio, ma  è parte del viaggio stesso, il senso.


Non fraintendermi , onoro le mie radici e sono grata. 
Sono sufficientemente consapevole di aver scelto la famiglia in cui sono nata e cresciuta. 
Sono felice di essermi regalata la possibilità di osservare le dinamiche familiari e quelle che emergeranno futuro,  mi troveranno aperta e pronta. 
Oggi la mia attenzione è però a me stessa: alle mie gambe che poggiano a terra sostenendomi che mi conducono dove voglio andare ed alle mie braccia che si allargano come rami,  i miei nuovi rami. 


SGSA
Laura & Virna 



PS: Prima di addormentarsi, mia figlia di 6 anni  mi dice: “ Sai mamma se guardi al passato e non al presente  , stai nel passato e non nel presente. Stavo pensando ai giochi con cui giocavo 2 anni fa e la mia attenzione era al passato, dimenticandomi dei giochi che ho adesso e alle cose che posso fare con questi giochi“.  Semplice, no  (Laura)